Neneh Cherry
Neneh Cherry, più o meno, la conosciamo tutti: figlia adottiva di Don Cherry, tra i padri del free-jazz, col quale ha viaggiato in lungo e in largo per il mondo.
Ma è con la sua carriera solista, tra anni 80 e 90, che Neneh raggiunge la popolarità, realizzando tre album che ne hanno evidenziato il talento di diva hip hop/R&B, culminando con il duetto assieme Youssou N'Dour, nella straordinaria "Seven Seconds".
Dopo qualche anno di silenzio l'anno scorso pubblica "The Cherry thing" con il trio di "avant jazz" The Thing capitanati dall'estroso e visionario sassofonista Mats Gustafsson.
Si tratta di un disco quasi tutto di cover di grandi classici della musica, e di un paio di brani inediti. Si va da "What Reason" di Ornette Coleman cantata a suo tempo da Asha Puthli, a Dirt degli Stooges e Dream Baby Dream dei Suiside cantata anche da Springsteeen.
Dal mio punto di vista si tratta di un disco straordinario.
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