Bobby Sands
Robert Gerard Sands, detto Bobby (irl. Roibeard Gearóid Ó Seachnasaigh; Belfast, 9 marzo 1954 – Long Kesh, 5 maggio 1981), è stato un attivista nordirlandese con cittadinanza britannica. Volontario della Provisional Irish Republican Army, fu eletto membro del Parlamento britannico mentre era detenuto nel carcere di Maze, a Long Kesh. Qui morì il 5 maggio 1981 a seguito di uno sciopero della fame condotto ad oltranza come forma di protesta contro il governo del Regno Unito.
I prigionieri dell'IRA avevano organizzato una serie di proteste per cercare di riottenere lo status di prigionieri politici che gli inglesi avevano abolito per tutti i crimini commessi dopo il 1º marzo 1976, e non essere soggetti alle normali regole carcerarie. Queste iniziarono con la blanket protest
("protesta delle coperte") nel 1976, quando i prigionieri si
rifiutarono di indossare le uniformi e indossavano solamente una
coperta. Nel 1978 i detenuti iniziarono la dirty protest ("protesta dello sporco" ), escalation
della protesta, che vide i prigionieri vivere nello squallore. Essi
spalmavano gli escrementi sui muri delle celle e buttavano l'urina sotto
le porte, poiché venivano picchiati duramente dai secondini quando
lasciavano le celle per andare al bagno. Dopo più di 4 anni di vita in
condizioni disumane, i detenuti decisero di risolvere la questione una
volta per tutte e il 27 ottobre 1980 iniziarono il primo sciopero della fame. Guidati da Brendan Hughes, OC dei detenuti dell'IRA, sette detenuti (6 dell'IRA e 1 dell'INLA) digiunarono per 53 giorni fino al 18 dicembre, quando, con uno di loro (Sean McKenna)
in fin di vita, decisero di terminare il digiuno sulla base di
indefinite promesse del governo britannico che, una volta finito lo
sciopero, non mise in pratica i cambiamenti annunciati nel regime
carcerario.
Il secondo sciopero della fame iniziò quando Sands, diventato OC al posto di Hughes all'inizio del primo sciopero, rifiutò il cibo il 1º marzo 1981.
Sands decise che gli altri prigionieri avrebbero dovuto unirsi allo
sciopero ad intervalli regolari, allo scopo di aumentare l'impatto
"pubblicitario", con i prigionieri che peggioravano costantemente e
morivano su un arco di molti mesi.